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Più flessibilità per i servizi diurni semiresidenziali
I servizi semiresidenziali in Alto Adige sono 74. Qui persone con disabilità, malattie psichiche e dipendenze possono intraprendere un'occupazione. A causa del diffondersi dell'epidemia da nuovo Coronavirus, nel marzo scorso queste strutture hanno dovuto interrompere la propria attività. Per andare incontro nel miglior modo possibile agli utenti di queste strutture e alle loro famiglie nell'affrontare la Fase 2 della pandemia, la Giunta ha approvato modifiche alle linee guida che regolano il funzionamento di queste strutture. Le nuove regole consentono una maggiore flessibilità nell’organizzazione dei servizi. "I centri diurni sono luoghi fondamentali dove si lavora, si ride, ci si impegna. Il 20 maggio queste strutture hanno ripreso la propria attività e tanti servizi sono già attivi" spiega l'assessora provinciale al Sociale Waltraud Deeg, su proposta della quale la delibera della Giunta è stata approvata. "I servizi sociali nelle comunità comprensoriali hanno accompagnato nelle scorse settimane e mesi molte persone, con flessibilità e nonostante le condizioni avverse. Da loro stessi è arrivata la proposta di annullare le chiusure estive, così da stare ancora meglio vicino alle famiglie. Una richiesta cui abbiamo volentieri dato risposta affermativa" spiega l'assessora.
Niente chiusura estiva per le strutture
La delibera approvata martedì 16 giugno consente ai servizi semiresidenziali di escludere dal calendario annuale i giorni di chiusura nell'anno in corso. Finora era infatti consueta una interruzione estiva dell'attività della durata di più settimane. Quest'estate invece le strutture potranno restare aperte: "Durante il periodo di sospensione del servizio delle strutture diurne semiresidenziali le famiglie si sono fatte carico dell'assistenza. Per questo se la chiusura di due settimane normalmente prevista in estate quest'anno salta, sarà un sollievo anche per i genitori stessi" rimarca l'assessora. Una ulteriore modifica riguarda gli orari di apertura settimanali, che potranno essere gestiti in modo più flessibile. Gli enti gestori dei servizi sociali potranno così riorganizzare i servizi diurni in forma flessibile, ad esempio con turnazioni, orari di entrata e uscita diversificati per potersi conformare alle disposizioni vigenti in materia di contenimento del contagio. Dei servizi diurni semiresidenziali fanno parte anche i servizi di occupazione lavorativa e i centri diurni sociopedagogici. Attualmente ogni giorno utilizzano questi laboratori 523 persone con disabilità, 201 persone con problemi psichici e 55 persone con dipendenze, mentre 181 persone hanno deciso di non riprendere a frequentare le strutture dopo la riapertura fino alla fine dello stato di emergenza.