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Misure anti-Covid: agire ora per tutelare salute, lavoro e istruzione

Ci vogliono nuove misure per tutelare la salute dei cittadini contro il Covid, il lavoro e la scuola. Lo hanno detto il presidente Arno Kompatscher e gli assessori Thomas Widmann e Giuliano Vettorato

Il presidente Kompatscher ha sottolineato come l'obiettivo primario sia sempre la tutela della vita umana. (Foto: ASP/Guido Steinegger)
Il presidente Kompatscher ha sottolineato come l'obiettivo primario sia sempre la tutela della vita umana. (Foto: ASP/Guido Steinegger)

L’impennata dei contagi da Coronavirus registrata nelle ultime due settimane in Alto Adige ha reso necessarie misure di prevenzione più severe che entreranno in vigore domani (sabato 1 novembre). L’analisi della situazione è stata fatta oggi nel corso di una conferenza stampa dal presidente Arno Kompatscher, dall’assessore provinciale alla sanità, Thomas Widmann, e dall’assessore all'ambiente Giuliano Vettorato. Il Landeshauptmann ha spiegato il senso generale delle misure: "Dobbiamo agire ora - ha affermato - per spezzare al più presto la catena dei contagi, cosa che sarà possibile se tutti rispetteranno le regole. Noi vogliamo proteggere prima di tutto la vita umana, che è l'obiettivo di tutte le misure, ma anche prestare attenzione fino a dove è possibile alla tutela del lavoro, alla scuola e all'economia" (le misure dell'ordinanze saranno diffuse in un comunicato a parte).

Piani dinamici per test e letti ospedalieri

"La seconda ondata di infezioni è arrivata prima del previsto", ha detto l’assessore Widmann e ha illustrato nel dettaglio le cifre delle infezioni registrate negli ultimi 15 giorni. "Ora abbiamo una situazione completamente diversa rispetto a due settimane fa, non c'è più molto spazio di manovra, dobbiamo agire subito", ha sottolineato. Attualmente negli ospedali ci sono 250 posti letto occupati da pazienti Covid, due settimane fa erano 60. I pazienti trattati nei reparti di terapia intensiva sono passati da 6 a 19. "In totale ci sono attualmente una media di 250 persone infette al giorno, ognuna delle quali ha da 20 a 30 contatti stretti, che a loro volta hanno avuto circa altrettanti contatti stretti, il che renderebbe necessari 10.000 contatti al giorno", ha detto Widmann. Pertanto, ora è necessario applicare un protocollo ridotto per il monitoraggio delle catene di infezione. Solo le persone sintomatiche vengono testate, le persone asintomatiche vengono invece messe in quarantena. "Con il protocollo ridotto, aumentiamo del 70% la nostra capacità di effettuare test", ha sottolineato Thomas Widmann. Per avere a disposizione il maggior numero di posti letto possibile negli ospedali, è stato predisposto un piano di suddivisione dinamico. "In terapia intensiva verranno aggiunti 15 posti letto prima a Bolzano, e quindi 8 a Bressanone, 6 a Silandro e successivamente, se necessario, altri 12 a Bolzano", ha spiegato l’assessore.

Analisi delle acque reflue rilevano il Covid-19

L’assessore all’ambiente Giuliano Vettorato ha invece riferito di un progetto avviato dall’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima, in collaborazione con l’Azienda sanitaria dell’Alto Adige e con i gestori dei depuratori coinvolti, finalizzato all’analisi della presenza del materiale genetico del Covid-19 all’interno delle acque reflue. "Si tratta di un progetto innovativo e sperimentale – ha spiegato – che parte da questo dato: il 20% delle persone infette, non importa se sintomatiche o meno, espelle il virus nelle acque reflue". Per effettuare le analisi sono stati individuati 9 depuratori (Bolzano, Termeno, Pontives, Merano, Media Venosta, Bressanone, Alta val d’isarco, Tobl e WasserfeldI) sui 50 esistenti sul territorio provinciale, che permettono di monitorare circa il 70% della popolazione. In questo modo si ha un campione significativo per valutare la presenza del virus nella popolazione monitorata sulla base della presenza del materiale genetico del SARS-CoV-2 nelle acque reflue. "Si tratta di un’indagine innovativa che è ancora nella fase iniziale, e con i dati disponibili è possibile riconoscere un trend generale per bacini di utenza – sottolinea l’assessore all’ambiente - quello che si evince è un aumento costante del numero dei campioni contenenti il materiale genetico del virus. In aumento è anche la quantità del materiale genetico in ogni singolo campione. Sono indicazioni che danno un trend di prospettiva".

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