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Nuovo “Mercato del lavoro news” incentrato sul tema: “I tirocini estivi visti dai giovani”
I tirocini di formazione e orientamento riscuotono molto successo da anni e, soprattutto in estate, da oltre un decennio offrono a molti giovani l’opportunità di avere un primo contatto con il mondo del lavoro. Nell’ottobre del 2011, per la prima volta dal 2004, è stata condotta nuovamente un’inchiesta
tra coloro che avevano partecipato ad un tirocinio estivo. L’indagine ha consentito di raccogliere informazioni importanti sull’esperienza vissuta, sulla motivazione, la soddisfazione e su altri temi, come per esempio la formazione ricevuta. Ai giovani è stato inoltre chiesto di esprimere la loro opinione sul tema, molto dibattuto in autunno 2011, dell’abolizione dei tirocini. Lo Stato tramite la manovra anticrisi aveva di fatto resa impossibile i “tirocini estivi”.
Poco più della metà dei giovani ha ammesso di aver partecipato al tirocinio più per le possibilità di lavoro e di guadagno che per ragioni di orientamento e formazione. L’idea di poter guadagnare dei soldi è stata in quasi tutti i settori uno dei motivi principali della partecipazione al tirocinio. La motivazione economica è particolarmente sentita nel settore commerciale (65%) e alberghiero (63%): è stato proprio in questi due settori che circa la metà dei giovani ha preso parte a un tirocinio estivo.
L’idea di poter trovare con il tirocinio un lavoro e quindi una fonte di reddito è leggermente più diffusa tra i più giovani. I reali obiettivi del tirocinio, ovvero la possibilità di formazione e orientamento, sono apprezzati più pienamente dai maggiorenni: il 18% di loro associa l’idea del tirocinio alla formazione, mentre il 44% lo collega all’orientamento.
Le informazioni sui contenuti e sugli obiettivi di un tirocinio sono più precise se acquisite in ambito scolastico. Ciò nonostante, come fonte di informazione la scuola ha rivestito un ruolo di secondaria importanza: viene infatti citata soltanto nel 4% dei casi.
Più della metà dei tirocini estivi è consigliato da persone del contesto familiare o dalla cerchia di amici (genitori: 43%; altri parenti o amici: 14%). Poco più di un quarto dei tirocinanti ha comunque dichiarato di aver cercato e trovato da sé il posto in cui svolgere il tirocinio.
“Analizzando i dati” sottolinea l’assessore provinciale al lavoro, Roberto Bizzo “si può scorgere una chiara correlazione tra la qualità della formazione ricevuta e l’apprezzamento generale dell’esperienza fatta: quanto migliore è stata la componente formativa durante il tirocinio, tanto maggiore è il livello di soddisfazione complessiva. Ciò riguarda persino coloro che avevano partecipato al tirocinio “solo” per motivi economici”.
Più della metà dei giovani intervistati dichiara di essere molto soddisfatto dell’esperienza fatta e la maggior parte di essi spera di ripeterla. Non bisogna però ignorare il fatto che quasi il 10%, dei giovani è stato poco soddisfatto o non lo è stato affatto e pertanto non vorrebbe ripetere l’esperienza. Il grado di soddisfazione generale è legato principalmente al giudizio sulla formazione ricevuta e in misura leggermente inferiore al livello del trattamento economico.
Alleghiamo copia del nuovo numero di Mercato del lavoro news.