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PIL pro capite: Alto Adige tra le prime 20 Regioni UE, misure nella giusta direzione
Dalle statistiche economiche internazionali arriva una conferma per la Provincia di Bolzano: i dati del 2010 resi noti oggi a Bruxelles da Eurostat e relativi al prodotto interno lordo per abitante, espresso in termini di potere d'acquisto rispetto alla media europea, confermano l'Alto Adige come regione capofila a livello italiano: il PIL pro capite è pari al 146% della media UE, seguito da quelli della val d'Aosta (133%) e della Lombardia (132% della media UE).
Al primo posto in Europa figura Londra con il 328% della media dei 27 espressa in standard di potere d'acquisto. Con il suo risultato, la Provincia di Bolzano si piazza al 19.mo posto tra le Regioni europee, lo stesso risultato del 2009. "Eurostat conferma in maniera oggettiva che la nostra politica economica e sociale si muove nella direzione giusta: l'Alto Adige resta una regione competitiva in ambito europeo", commenta il presidente Luis Durnwalder. Un risultato tanto più significativo in quanto relativo al 2010 "quindi dentro la crisi che ha investito le economie di tutto il mondo. Le misure varate per fronteggiarla hanno dato risultati, come attesta il rapporto Eurostat: il PIL pro capite in Alto Adige nel 2010 è stato di 37mila euro, rispetto ai circa 35mila dell'anno precedente."
Anche il raffronto con le Province vicine conferma la solidità economica locale: secondo Eurostat nel 2010 il Tirolo arriva a un PIL pro capite di 35.400 euro, il Trentino a 30.800 euro. "La nostra regione ha risentito meno di altre gli effetti della difficile congiuntura grazie all'intervento mirato della mano pubblica, agli sforzi compiuti da aziende e lavoratori e alla solidità del nostro tessuto imprenditoriale", osserva Durnwalder. Ora la Provincia deve "proseguire su questa strada: da un lato con misure a favore dell'occupazione giovanile, della tutela dei posti di lavoro e dell'inserimento di over 50 e di persone svantaggiate; dall'altro per garantire condizioni ottimali alle aziende, ad esempio attraverso agevolazioni fiscali, semplificazioni burocratiche, promozione di innovazione ed export", conclude Durnwalder.