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Dalla Giunta: tavolo tecnico fra le parti sociali per i problemi del lavoro
La disoccupazione, in Alto Adige, nel mese di agosto ha toccato quota 4,8%, lo stesso livello del Tirolo del Nord e un punto percentuale in più rispetto alla Baviera. Numeri che, se rapportati al resto d'Italia e d'Europa, restano decisamente al di sotto della media, ma che non devono essere sottovalutati. Per questo motivo, nei mesi scorsi, la Giunta provinciale ha varato il piano pluriennale del lavoro che mette in campo 44 misure, suddivise in 9 macro-obiettivi. I primi provvedimenti stanno entrando in vigore solo in questi giorni, dunque è ancora presto per tracciare un bilancio del loro impatto, ma durante la seduta di oggi (16 settembre) l'esecutivo di Palazzo Widmann ha deciso di dare una nuova spinta per risolvere il problema.
"Per tornare ai livelli pre-crisi - ha commentato il presidente Luis Durnwalder - occorre aumentare il numero di posti di lavoro favorendo l'insediamento di nuove aziende. In ogni caso riteniamo fondamentale, in un periodo come questo, incentivare la solidarietà fra imprese e lavoratori, e per farlo abbiamo deciso di convocare entro questa settimana un tavolo tecnico fra le parti sociali". Oltre a 4 rappresentanti dei sindacati e 4 degli imprenditori, saranno presenti anche tre esperti in questioni legate al mercato del lavoro e un rappresentante della Camera di Commercio. "Il loro compito - ha aggiunto Durnwalder - sarà quello di analizzare al meglio la situazione altoatesina ed elaborare nuove e concrete proposte da sottoporre all'attenzione della Giunta provinciale".
Il presidente Luis Durnwalder, inoltre, ha presentato alcuni dati relativi alla disoccupazione: tra il 2009 e il 2013 i cittadini italiani senza lavoro sono passati da 6.000 a 7.931 (+33%) e gli stranieri extracomunitari da 1.600 a 2.205 (+45%). I cittadini neo-comunitari senza occupazione sono invece 1.482 (+266%), mentre gli europei dei 15 più sviluppati paesi della UE senza un lavoro sono 229. Per quanto riguarda i comprensori, nel quinquennio di riferimento le situazioni migliori si registrano in Alta Val d'Isarco e nel circondario di Merano. I dati peggiori invece, a causa della crisi di alcune singole aziende, si registrano in Bassa Atesina, a Merano città e nell'area di Bolzano.