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Museum Ladin: inaugurata nuova mostra sulla Prima guerra mondiale
L'esposizione è stata inaugurata oggi alla presenza dell'assessore provinciale Florian Mussner, della direttrice della Ripartizione Musei provinciali Karin Dalla Torre, del direttore del Museo Stefan Planker e della storica Luciana Palla, che si è occupata della ricerca scientifica nell'organizzazione della mostra. Sarà visitabile fino al 26 giugno 2016. "È importante oggi sensibilizzare soprattutto i giovani sulla guerra e le sue conseguenze, perchè solo con la memoria e il dialogo su quanto è successo possiamo evitare il ripetersi di simili eventi e una soluzione cercata con la violenza. La mostra ha in tal senso un compito importante", ha detto Mussner.
Il tema della nuova mostra temporanea "1914-1918. Oltre ogni confine. I ladini raccontano la loro storia" è il confine nei suoi vari aspetti (geografico, culturale, identitario, di genere), con riferimento in particolare alle valli ladine dislocate intorno al massiccio del Sella: il fronte le attraversò e le divise, profughi e internati furono dispersi altrove, la comunità si frantumò, il territorio cambiò aspetto. Solo pochi anni prima le Dolomiti si scoprivano al mondo: tramite strade, ferrovie, campagne pubblicitarie gli alpinisti-turisti arrivavano e cresceva un nuovo benessere, ma con il 1914 tutto finì.
La nuova mostra del Museum Ladin narra questo piccolo angolo di confine fra Austria e Italia, dove si possono cogliere bene i meccanismi di quella guerra: si leggono in lettere e diari, li mostrano le fotografie che immortalano distruzioni e spaesamento. Ma, soprattutto, li raccontano le voci straordinarie dei protagonisti di allora nelle testimonianze raccolte negli anni ‘80 del Novecento, che esprimono una sgomenta umanità senza confini. Il soggetto del racconto è la popolazione stessa, fra storia e memoria: gli uomini-soldati sui vari fronti vivono esperienze inenarrabili, donne e bambini nelle retrovie o nei luoghi dell'esilio fanno i conti con l'economia di guerra e con le difficoltà di coatte convivenze. I rapporti con le autorità politiche e religiose sono dettati dalla guerra, la finzione della propaganda diventa realtà. Ogni consueto punto di riferimento è caduto.
A guerra finita - anche di questo si occupa la mostra - cambia anche l'orizzonte identitario, con lo spostamento del confine al Brennero e il passaggio di stato dall'Austria all'Italia. Bisognerà allora, oltre che ricostruire il territorio distrutto, ridefinire se stessi, e non sarà facile: rivendicazioni, nostalgie e miti accompagneranno la storia ladina nel corso del Novecento.
Info: Museum Ladin Ćiastel de Tor, via Tor 65, San Martino in Badia, tel. 0474/524020, http://www.museumladin.it/