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Far ripartire l’economia: Kompatscher firma nuova ordinanza
La nuova ordinanza d’urgenza, la numero 21, firmata oggi (18 aprile) dal presidente della Provincia Arno Kompatscher, costituisce un cauto ulteriore passo in avanti verso la riapertura delle imprese e la ripartenza economica. Rispetto a tutte le attività produttive finora consentite all'interno della sede azindale, prevede l'estensione a fino al massimo 5 dipendenti, e la possibilità di svolgerle anche negli spazi aziendali esterni, osservando precise disposizioni di sicurezza.
Far ripartire le attività produttive
“Benché ci vorrà ancora del tempo perché si torni alla normalità, procediamo passo dopo passo per raggiungerla”, afferma il presidente Kompatscher che rimarca la necessità di mantenere il più possibile limitato il rischio d’infezione e di dare priorità alla tutela della salute. Per l’assessore provinciale all’economia Philipp Achammer ogni passo verso la ripartenza riveste un ruolo di rilievo per contenere gli effetti della crisi economica: “Si tratta di facilitare il più possibile le aziende nello svolgimento della loro attività, in modo tale che non incorrano in difficoltà, che siano in grado di mantenere i posti di lavoro e garantire il benessere”, fa presente. “Con la nuova ordinanza proseguiamo verso la riapertura delle attività imprenditoriali”, fa presente il presidente Kompatscher sottolineando che si tratta di sfruttare gli spazi di manovra a disposizione. “In questa situazione straordinaria dobbiamo compiere ogni mossa possibile per tutelare i posti di lavoro, fatto che garantisce sicurezza alle famiglie”, afferma l’assessore Achammer.
Igiene e sicurezza: rispetto scrupoloso delle disposizioni
Il presidente Kompatscher rimarca con fermezza che ogni passo verso la riapertura può essere compiuto esclusivamente se vengono rispettate scrupolosamente le disposizioni in materia d’igiene e sicurezza. Queste disposizioni sono contenute nelle linee guida per tutti i cantieri pubblici e privati e per i luoghi di lavoro, che dal marzo scorso valgono su tutto il territorio nazionale in base al Protocollo condiviso concordato a livellio statale con i partner sociali. Nella nuova ordinanza del presidente della Provincia si fa espresso riferimento anche alle Linee guida per l'attività nei cantieri edili e non edili pubblici e privati, approvate il 16 aprile dal Comitato paritetico edile e dall'Ente bilaterale sicurezza dell'artigianato
Attività produttive con 5 addetti, anche all’esterno
La nuova ordinanza introduce delle novità rispetto a quella precedente, la numero 20, che aveva ammesso, oltre alle attività dotate di un codice ATECO, e quelle a garanzia del funzionamento delle catene di fornitura, anche la produzione di prodotti e di servizi all’interno delle sedi aziendali a cura dei titolari con la collaborazione dei membri conviventi della famiglia. Ora, con l’ordinanza numero 21 del presidente della Provincia, consente tali attività anche avvalendosi di fino al massimo 5 addetti con la possibilità si svolgerle anche sugli spazi esterni della sede aziendale, qualora l’installazione o la messa in opera in loco sia connessa con l’attività produttiva. “In tal modo si garantisce di poter portare a compimento un lavoro per la consegna al cliente, ad esempio, a un tappezziere, a un lattoniere, o a un falegname che realizza mobilio”, fa presente l’assessore Achammer. Nello svolgere questi lavori, però, è necessario attenersi alle limitazioni, ovvero, per ogni azienda possono essere operativi in loco non più di 5 addetti contemporaneamente, devono essere osservate le distanze interpersonali e deve essere evitato il contatto con i clienti.
Ciclabili: consentito uso per recarsi al lavoro e ai pedoni
Nell’ordinanza numero 21 il presidente della Provincia Kompatscher fornisce un chiarimento in merito all’utilizzo delle piste ciclabili. Possono servirsi sempre delle piste ciclabili, sia all’interno dei confini comunale che al di fuori, le persone che si recano al lavoro in bicicletta. Inoltre, possono avvalersi delle piste ciclabili anche i pedoni qualora questa possibilità fosse prevista e consentita anche in precedenza, prima della situazione d’emergenza. Questa disposizione avviene ai sensi della sicurezza, dal momento che in alcune località i pedoni dovrebbero camminare per strada.