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Coronavirus, a breve inizia la Fase 2 anche nell’ambito sociale
Sono numerosi i settori in Alto Adige in cui vi è un alleggerimento delle rigide regole adottate nella fase iniziale della pandemia. Anche nel settore sociale da varie settimane sono stati avviati i lavori preparatori per riprendere il prima possibile l’erogazione o il rafforzamento dei servizi. “E’ nuovamente il momento di offrire servizi di sostegno più forti per aiutare le famiglie nella cura delle persone bisognose o disabili” afferma l’assessora provinciale alle politiche sociali, Waltraud Deeg. Parallelamente si deve, comunque, tener conto degli aspetti e delle prescrizioni di carattere sanitario per continuare a mantenere basso il rischio di contagio. A questo scopo sono state elaborate, in collaborazione con l’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, delle linee guida che consentono di effettuare l’apertura dei servizi.
E’ già possibile un’apertura delle strutture abitative rivolte ai giovani dove ai genitori è già consentito di far visita ai loro figli. Prossimamente i giovani che risiedono in queste strutture potranno, ad esempio, fare ritorno nelle loro famiglie durante i fine settimana, cosa questa che nel periodo più acuto di questa crisi non era possibile. Nelle comunità alloggio per persone disabili non si sono pressoché verificati casi legati al coronavirus. Anche in questo settore sono stati avviati i lavori preparatori per l’apertura delle strutture diurne, prevista anche nel decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, del 28 aprile scorso. In un primo momento non riprenderanno tutte le attività in quanto dovranno essere ridotte le dimensioni dei gruppi per poter garantire l’osservanza delle regole previste per il distanziamento.
Il Servizio di valutazione della non autosufficienza riparte il 18 maggio
Tra i servizi che a breve riprenderanno la loro attività vi è anche il Servizio di valutazione della non autosufficienza. Questo servizio era stato sospeso nella prima fase della crisi per ridurre il più possibile il rischio di contagio sia per i collaboratori che per gli assistiti. A partire dal 18 maggio il servizio riprenderà appieno la propria attività.
Nella fase acuta sono state mantenute attive le prestazioni di sostegno ritenute assolutamente necessarie come, ad esempio, il servizio di assistenza domiciliare e di consegna dei pasti. Nella Fase 2 verrà nuovamente potenziato anche il Servizio domiciliare di valutazione della non autosufficienza per il quale, come per gli altri servizi, sono previste rigide norme igieniche allo scopo di ridurre il più possibile la possibilità di rischio d’infezione.
Le residenze per anziani
Si sta lavorando ad un piano per la progressiva riapertura anche per quanto riguarda il settore particolarmente sensibile delle residenze per anziani. Dopo che numerose delle 76 strutture per anziani sono state colpite, in maniera più o meno forte, dall’epidemia di Covid-19, deve essere dedicata una particolare attenzione ai prossimi passi da adottare in quest’ambito. Assieme alla task force che è stata creata presso l’Associazione delle residenze per anziani, si sta lavorando all’elaborazione di un piano per una apertura, in primo luogo all’interno di una struttura e poi per quanto riguarda le visite dei familiari.
“Siamo consapevoli del fatto che molti ospiti delle residenze per anziani soffrono molto per la momentanea chiusura delle strutture verso l’esterno. Gli operatori di queste strutture hanno svolto sinora un lavoro eccezionale anche laddove si è trattato di supplire al ruolo di vicinanza svolto dalle famiglie o in qualche modo di compensarlo. Ora si tratta appunto di valutare come ed a quali condizioni i familiari possano nuovamente fare visita ai loro congiunti nelle strutture per anziani”, sottolinea l’assessora Deeg.
La Giunta provinciale si occuperà del piano di riattivazione dei servizi sociali nel corso di una della sue prossime sedute.