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Contratto di intercomparto, ok al recupero strutturale delle indennità
La Giunta provinciale ha approvato la delibera con cui si dà mandato alla delegazione pubblica di firmare definitivamente il contratto collettivo intercompartimentale relativo al cosiddetto “recupero strutturale delle indennità di funzione, di coordinamento e per dirigenti sostituti” corrisposte a titolo di assegno personale pensionabile. Con quest’ultimo atto si è trovata una soluzione alla problematica.
Tutela della certezza del diritto per il personale.
“E' stata scelta la strada – ha spiegato il presidente della Provincia – del recupero strutturale e non individuale, perché sarebbe stato ingiusto richiedere la restituzione delle somme percepite dai nostri dipendenti sulla base di disposizioni legislative e contrattuali dichiarate successivamente illegittime”.
Il recupero strutturale consiste nella riduzione delle risorse messe a bilancio per la contrattazione collettiva. Tale decisione si basa sulla consulenza e sul parere del professor Giuseppe Caia. Anche la Procura presso la Corte dei conti aveva indicato nella relazione in occasione della parifica del rendiconto questa modalità come un una possibile alternativa. La delibera approvata dalla giunta riguarda un totale di 2.119 dipendenti fra amministrazione provinciale, Comuni, Consorzio dei comuni, Azienda Sanitaria, case di riposo e Istituto per l'edilizia sociale (IPES). “Tra questi – ha spiegato il presidente – vi sono 388 dirigenti, 422 sostituti dirigenti e 1.309 coordinatori.
Coinvolti soprattutto coordinatori
"I coordinatori – ha evidenziato il Landeshauptmann – rappresentano la maggioranza del personale coinvolto. Tra questi, per fare un esempio, vi sono anche gli infermieri delle residenze per anziani”. L'importo complessivo del “recupero strutturale” è di 16 milioni di euro.
Obbligo di recupero
Oltre vent’anni fa, nel 1999, era stata disciplinata la graduale trasformazione delle indennità di funzione e di coordinamento, così come dell'indennità per dirigenti sostituti, in assegno personale, distinto, fisso e ricorrente e calcolato ai fini pensionistici. La Corte dei Conti nell'ambito del giudizio di parificazione del rendiconto generale della Provincia non aveva parificato i capitoli di spesa relativi alla graduale trasformazione delle suddette indennità dichiarando nulle le rispettive clausole contrattuali. Successivamente due leggi provinciali (n. 9/2017 e n. 1/2018) avevano introdotto una nuova disciplina della trasformazione dell’indennità di funzione e di dirigenza in assegno personale pensionabile. Questa disciplina, tuttavia, è infine stata dichiarata incostituzionale con la sentenza della Corte Costituzionale n. 138 del 6 giugno 2019.