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FSE, strumento imprescindibile per l’Alto Adige
Il periodo di emergenza dovuto al COVID-19 ha visto fin da subito il Fondo Sociale Europeo fortemente impegnato per permettere una prosecuzione delle attività a tutti gli enti coinvolti. “Il Fondo sociale europeo rappresenta uno strumento fondamentale per l’Alto Adige per lo sviluppo del territorio e per la coesione sociale e quest’anno come mai prima d’ora tale importanza è emersa in modo ancora più evidente”, ha affermato il presidente della Provincia, introducendo i lavori Comitato di Sorveglianza del FSE, che presiede, tenutasi a Bolzano nella sala del Cortile interno di Palazzo Widmann. "L'unico percorso che potrà darci garanzia di sviluppo sostenibile è quello europeo", ha sottolineato il presidente facendo presente il valore aggiunto dell'approccio europeo condiviso. "Un aspetto soddisfacente è quello di aver raggiunto entro il 31 dicembre 2019 il livello di avanzamento della spesa in linea con i target intermedi previsti", così il presidente.
40 milioni a sostegno dei redditi dei lavoratori
La più importante delle misure implementate, come ha ricordato, è stata la possibilità di realizzare le attività in modalità a distanza che ha permesso di non interrompere le attività e di fornire un importante supporto soprattutto alle categorie più vulnerabili, sia per l'inserimento o il reinserimento lavorativo di adulti che negli interventi di contrasto della dispersione scolastica. Inoltre, il FSE è coinvolto con una quota della propria dotazione finanziaria a fronteggiare le conseguenze della pandemia. In accordo con il Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale la Provincia ha così deciso di destinare 40 milioni di euro della dotazione finanziaria del Programma FSE al sostegno ai redditi dei lavoratori dipendenti del settore privato. La realizzazione di tutte le iniziative finanziate e previste da qui alla fine della programmazione 2014-20 verrà comunque garantita in toto attraverso il Fondo di Sviluppo e Coesione e la costituzione dei Programmi complementari.
2019: 687 progetti per 91,7 milioni di euro
La direttrice della Ripartizione Europa Martha Gärber ha tracciato un bilancio comunque positivo per il 2019 e per i primi mesi del 2020. I lavori sono proseguiti con l’approvazione della Relazione annuale di attuazione del 2019 che riferisce dell’andamento del Programma operativo “Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione”. Al 2019 risultano finanziati 687 progetti per un totale di 91,7 milioni di euro sui cinque obiettivi strategici: occupazione, inclusione sociale, istruzione e formazione, capacità istituzionale e assistenza tecnica.
Formazione lavoratori e disoccupati: finanziati 240 progetti
Nel 2019 sono stati pubblicati tre Avvisi e si è potuto proseguire con la presentazione di progetti per la formazione continua dei lavoratori. In totale sono stati stanziati 31,3 milioni di Euro, destinati per il 40% all’accompagnamento al lavoro dei soggetti vulnerabili. I progetti finanziati sono stati 240. I destinatari coinvolti nel corso dell’anno sono 12.698 per un totale di persone coinvolte nell’arco dell’intera programmazione di 18.841, di cui il 43% donne e la fascia di età maggiormente coinvolta è quella degli under 30.
Verso la nuova programmazione
Alle porte della nuova programmazione per i prossimi 7 anni 2021-2027 il FSE Bolzano ha già avviato i lavori di consultazione del partenariato provinciale; in attesa dell’uscita dei nuovi Regolamenti comunitari si sta preparando alla nuova sfida per ottenere ricadute sul territorio tali da rappresentare un fattore di crescita per il territorio. "La programmazione 2021-2027 rappresenta una novità per l'Alto Adige: dovrà far fronte all'incremento del tasso di disoccupazione che sortirà in maggiori effetti negli anni 2021 e 2022", ha fatto presente il presidente della Provincia sottolineando la necessità di prepararsi bene a questa sfida per dare una spinta al sistema economico e sociale altoatesino per ammorbidire gli effetti della pandemia in settori come quello turistico e dei servizi e in altri ambiti.