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Danni da animali selvatici e predatori: nuovi criteri per i sussidi
La Giunta provinciale ha approvato ieri (15 settembre) nuovi criteri per la concessione di aiuti per misure di prevenzione da danni causati da fauna selvatica. Le misure oggetto di finanziamento riguardano la realizzazione di reti metalliche contro la selvaggina da pelo (ossia le specie animali selvatiche cacciabili come daini, cervi, linci, martore, lepri e altri ancora) a protezione di colture agricole pluriennali e del patrimonio zootecnico con un'altezza minima di 2 metri, griglie antiselvaggina, protezioni locali riutilizzabili e per la protezione di singole piante e recinzioni elettriche. Rientrano fra le misure agevolabili anche sistemi di dissuasione meccanici o acustici e reti per prevenire danni da selvaggina da piuma alle colture agricole pluriennali, oltre a misure di ripristino di frutteti o vigneti o di altre colture pluriennali che sono stati distrutti o parzialmente distrutti e necessitano di un reimpianto per danni da brucatura, scortecciamento o erosione causati da fauna selvatica protetta, lepri o ungulati, questi ultimi solo nelle zone limitrofe ai territori in cui vige il divieto di caccia come il parco nazionale dello Stelvio. L'entità dell'aiuto per finanziare misure di protezione va dal 40 al 60%. Ammonta all'80% invece l'aiuto per il ripristino di frutteti e vigneti e di altre colture agricole pluriennali, oltre che per il ripristino del bestiame.
Misure di protezione contro i grandi predatori
Con i nuovi criteri sono regolati anche gli aiuti per misure di prevenzione contro gli attacchi dei grandi predatori al bestiame: in questo caso l'aiuto viene innalzato dal 70 al 100%. Ciò è stato reso possibile grazie all'Orientamento dell'Unione Europea in materia pubblicato nel 2018. L'assessore provinciale all'agricoltura chiarisce: "Le misure di prevenzione contro i grandi predatori sono un tentativo di stabilire dove le misure preventive sono efficaci e possibili e dove non lo sono. Per questo tali investimenti dovranno quindi essere sovvenzionati al 100%". Il lavoro sugli altri piani però continuerà, affinché in futuro non sia possibile solo il prelievo di predatori ma anche per giugnere a un regolamento complessivo del management dei grandi predatori. La domanda di aiuto deve essere presentata annualmente entro il mese di maggio all'Ufficio caccia e pesca della Ripartizione foreste. Questi criteri si applicano anche alle domande presentate dopo il 1° novembre 2019 e non ancora esaminate. La documentazione è scaricabile nella sezione Modulistica del sito provinciale nella sezione dedicata ai temi agricoltura e foreste sotto le voci "Prevenzione danni alle colture" e "Contributo per i danni da selvaggina".