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Kompatscher incontra la ministra Raab: pari opportunità e odio in rete
Proprio nei periodi di crisi come quello attuale è importante tenere alta l’attenzione su temi quali le pari opportunità e il rispetto fra le persone. Lo hanno ribadito ieri (5 ottobre) nel corso di un incontro “virtuale” in video-conferenza il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, e la ministra austriaca a donne e integrazione, Susanne Raab. Secondo Kompatscher, "il lockdown ha riportato a galla vecchi modelli riguardanti la suddivisione dei ruoli fra i sessi, ma non solo. Ritengo dunque comprensibile la delusione di chi sostiene che molti dei passi in avanti compiuti nel corso degli ultimi decenni siano serviti in realtà a poco". Dello stesso parere anche la ministra Raab, la quale ha però sottolineato che "si stanno sviluppando nuovi modelli organizzativi all’interno delle famiglie, tematica che ovviamente non può essere gestita dallo Stato, il cui compito è quello di rafforzare la consapevolezza a tutti i livelli".
Lotta all'odio in rete
Uno dei temi molto caldi sia in Austria che in Alto Adige, dove di recente è stata approvata una mozione sulla “Netiquette” nei portali online locali, è quello della lotta all’odio in rete. Raab e Kompatscher si sono detti concordi sulla necessità di “prevedere delle regole di comportamento in quanto ciò che vale nella vita reale dovrebbe valere anche in quella virtuale”. Da questo punto di vista, l’Austria vuole imporsi come uno dei paesi guida a livello europeo per la regolamentazione di piattaforme quali Facebook, Twitter o TikTok, prevedendo pesanti sanzioni nei casi in cui commenti offensivi non vengano cancellati. Tra i fenomeni su cui tenere particolarmente alta l’attenzione, la ministra Raab ha citato anche il cosiddetto Upskirting, un tipo di molestia sessuale che consiste nel "rubare" foto da sotto le gonne delle ragazze.
Più comprensione e consapevolezza
Kompatscher ha aggiunto che "sia per quanto riguarda temi come la parità fra i sessi e l’integrazione, ma anche, ad esempio, per la lotta al Coronavirus, la strada da seguire non può essere solo quella dell’imposizione di regole. Occorre lavorare sempre di più su comprensione e consapevolezza. La mano pubblica può dettare la linea, ma spetta ai cittadini e alle cittadine applicarla nel concreto”.