News
Tirocini estivi: meno ragazzi, ma la qualità rimane elevata
Nell'estate del 2020 il numero dei tirocinanti e delle aziende ospitanti è diminuito, ma il grado di soddisfazione dei protagonisti non ha sofferto. Al contrario, alcuni valori sono addirittura migliori rispetto agli anni precedenti. Questo il giudizio espresso dagli stessi tirocinanti e contenuto nell'ultima indagine pubblicata su "Mercato del lavoro news", pubblicazione dell'Osservatorio provinciale mercato del lavoro per la realizzazione della quale sono stati elaborati i dati di circa 2.600 questionari.
Due terzi dei tirocinanti estivi molto soddisfatti
95 tirocinanti su 100 sono molto o abbastanza soddisfatti della loro esperienza di tirocinio estivo, dato significativamente più elevato rispetto alle indagini per il 2011 e il 2014. Anche la percentuale di persone soddisfatte del compenso finanziario è elevata: oltre il 56% dei tirocinanti è soddisfatto e il 28% è abbastanza soddisfatto. Si tratta del più alto livello di gradimento dal 2011. Il fatto che l’esperienza di tirocinio estivo venga percepita come importante è dimostrato anche dal fatto che quasi 9 su 10 tirocinanti svolgerebbero un altro periodo di tirocinio estivo: un terzo di loro lo farebbe in un'altra azienda o in un altro settore.
Il tirocinio estivo come esperienza di apprendimento
Quasi tre quarti dei tirocinanti che hanno preso parte all'indagine (73%) dichiarano di essere stati formati regolarmente. I primi in classifica sono le imprese artigiane, dove l'83% degli intervistati ha seguito una formazione regolare. Sono assai diffuse forme di apprendimento a basso livello di accessibilità: il 90% lavora "vicino a colleghi"; il 93% ammette di aver avuto in azienda "una persona di riferimento". Più di una persona su due ha lavorato in un "nuovo settore produttivo" e nove intervistati su dieci dichiarano di "aver imparato qualcosa di nuovo". Nel complesso, oltre il 90% dei tirocinanti estivi considera la formazione – regolare o meno - buona o addirittura molto buona, solo 9 su 100 dichiarano di non aver ricevuto alcuna formazione o di considerarla scarsa.
Per quale motivo giovani scelgono di svolgere un tirocinio?
Quasi la metà (46%) degli intervistati dice di voler fare un tirocinio per andare a lavorare e guadagnare qualcosa, il 39% vuole conoscere il mondo del lavoro e il 16% vuole ancora imparare qualcosa di nuovo nella professione che interessa maggiormente. Si possono osservare interessanti differenze per settore. Soprattutto nell'industria, nell'artigianato e nel cosiddetto "altro settore" (case di cura, uffici per liberi professionisti, ecc.) domina il desiderio di pratica lavorativa ed ampliamento delle conoscenze, nel commercio e soprattutto nel turismo i giovani rispondenti indicano un più forte desiderio di colmare i mesi estivi con il lavoro e il guadagno.
Più consulenza per rafforzare i tirocini
Stefan Luther, direttore della Ripartizione lavoro, è soddisfatto, ma vede la necessità di agire. "I tirocini estivi in Alto Adige per i giovani - spiega - sono senza dubbio una storia di successo. Lo strumento è ampiamente utilizzato, ora è il momento di affinarne il profilo. I periodi di pratica hanno uno scopo di formazione e orientamento e la qualità di un tirocinio è indissolubilmente legata al suo carattere formativo. In quest'ambito, intensificheremo la consulenza ai tirocinanti e alle aziende." Luther attribuisce i buoni dati complessivi per il 2020 al fatto che, in vista della crisi, sia le aziende che gli stagisti hanno ovviamente fatto una scelta molto consapevole e hanno optato per questo tipo di strumento.
La crisi del coronavirus dal punto di vista dei tirocinanti estivi
I dati mostrano chiaramente gli effetti della crisi della pandemia da Covid-19 sui giovani. Essa scatena sia le paure che la necessità di un riorientamento. Per evitare la cosiddetta "Generazione-Corona", è necessaria la collaborazione di molti attori: scuole, centri di formazione e - come dimostra l'indagine - anche le aziende, possono dare il loro contributo. Secondo l’assessore Philipp Achammer "nel sondaggio, i giovani chiedono di avere voce in capitolo sulle questioni che li riguardano ed è ciò che mi rende molto ottimista, nonostante alcuni commenti critici".