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Legge Omnibus: la Provincia interviene in giudizio alla Consulta
Nella legge Omnibus N. 5, votata dalla Giunta provinciale in primavera e dal Consiglio provinciale a luglio, è contenuta una serie di modifiche normative in diversi settori. Ora il Consiglio dei ministri a Roma ha sollevato la questione di legittimità costituzionale su alcune di tali norme, in particolare rispetto a quelle che riguardano le "Disposizioni sugli appalti pubblici" e la "Promozione della banda larga sul territorio della provincia". Il primo articolo contestato dal Consiglio dei Ministri (art. 26) è un'integrazione della Legge provinciale sugli appalti e prevede che nel caso di procedure di gara per l'affidamento di lavori di importo inferiore a 500.000 euro le stazioni appaltanti possano prescindere dal richiedere all'esecutore dei lavori "una polizza di assicurazione che copra i danni subiti dalle stazioni appaltanti stesse a causa del danneggiamento o della distruzione totale o parziale di impianti e opere nel corso dell'esecuzione dei lavori (...) a condizione che il soggetto affidatario sia munito di polizza generica di responsabilità civile". Si tratta, ha precisato il presidente della Provincia, "di una semplificazione delle procedure. Lo Stato vede in questo provvedimento una distorsione della concorrenza e afferma la propria esigenza di regolamentazione".
Contestazione sul Piano banda larga
Il secondo articolo contestato (art. 33) norma la promozione della banda larga sul territorio provinciale tenendo conto delle cosiddette "zone bianche" ossia dove nessuna impresa ha installato o intende installare una rete ad altissima capacità. Obiettivo: dotare il territorio di un servizio in conformità alle direttive dell'Unione Europea e alle norme di legge in materia di telecomunicazioni. Il Consiglio dei Ministri sostiene la linea che le misure per l'ampliamento e la diffusione della banda larga vadano gestite e guidate a livello centrale, dal momento che si tratta di misure inserite nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
La Giunta resiste innanzi alla Consulta
Oggi (12 ottobre) la Giunta, su proposta del presidente della Provincia Arno Kompatscher, ha stabilito di resistere in giudizio innanzi alla Corte costituzionale difendendo entrambe le norme contestate. "Abbiamo elaborato entrambe le norme dopo averle meditate e siamo convinti di aver agito nell'ambito delle nostre competenze, per questo difenderemo la nostra posizione innanzi alla Corte Costituzionale" ha detto il presidente della Provincia a margine della Giunta provinciale. In merito alla banda larga, le risorse destinate al progetto riguarderebbero decisioni prese prima dell'introduzione nel PNRR di misure in questo settore. Il Governo di Roma ha comunque mostrato disponibilità ad approfondire il tema nell'ambito di un gruppo di esperti, elemento che fa ben sperare secondo il presidente Kompatscher.
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