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Giunta provinciale contraria alla remissione del debito fiscale
Con la Legge di Bilancio 2023, lo Stato consente agli Enti locali di condonare i debiti di importo residuo fino a 1000 euro nel periodo di riferimento compreso da gennaio 2000 a dicembre 2015. Di conseguenza, le amministrazioni pubbliche possono astenersi dal riscuotere gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo se questi non superano l'importo di 1000 euro alla data del 1° gennaio 2023.
Oggi (31 gennaio), su proposta del presidente nonché assessore provinciale alle Finanze, Arno Kompatscher, la Giunta provinciale ha deciso di non avvalersi di tale possibilità. “Lo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro – ha sottolineato il presidente – costituirebbe un'ingiustizia nei confronti di quei cittadini che hanno pagato le imposte e ottemperato alle richieste dell'amministrazione nei tempi stabiliti”. Kompatscher ha anche sottolineato che la disposizione dello Stato distingue tra i crediti dell'amministrazione statale e quelli degli enti ed inoltre non tiene conto della capacità fiscale dei debitori; ad esempio, non sono previsti limiti di reddito per la riduzione del debito.
Crediti fiscali per circa 2,5 milioni di euro
I diritti di credito della Provincia, che non saranno condonati in linea con la delibera provinciale odierna, riguardano anche le imposte sui veicoli. Secondo le stime della Ripartizione provinciale Finanze, la cifra, inclusi gli interessi moratori, ammonta a circa 2,5 milioni di euro. Di questi, 2,1 milioni di euro corrispondono a contravvenzioni e 400 mila euro a interessi. A ciò si aggiungono circa 40.000 euro (più gli interessi moratori) relativi a riscossioni extra-tributarie. Il numero di debitori dell'amministrazione provinciale nel periodo 2000 – 2015 ammonta a circa 25.000 soggetti, comprese le persone giuridiche.
In merito alla risoluzione provinciale definita oggi saranno ora informati i funzionari addetti alla riscossione.
In ottemperanza alla raccomandazione del Consorzio dei Comuni, numerosi Comuni si sono già espressi a favore dell'adozione della deliberazione di non applicazione dello sgravio del debito. Unica eccezione è rappresentata dal Comune di Bolzano.
La delibera della Giunta provinciale
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