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Incendio di Marlengo: è buona la situazione nell'area boschiva
Lo scorso 4 febbraio un vasto incendio si è sviluppato nella montagna sopra Marlengo. Un mese dopo l’evento, tecnici ed operatori della Ripartizione foreste della Provincia hanno effettuato un sopralluogo nell'area boschiva coinvolta dal rogo per valutare i danni alla vegetazione e determinare le misure necessarie per ripristinare l'ecosistema forestale. Al termine del sopralluogo i tecnici hanno definito complessivamente buona la situazione nell'area di 25 ettari dove si sono sviluppate le fiamme, che hanno creato danni soprattutto alla vegetazione erbacea ed agli strati superficiali del terreno, in particolare nell'humus. Le fiamme, inoltre, hanno colpito solo marginalmente le chiome degli alberi. Il mix di vegetazione boschiva presente nell’area colpita dalle fiamme si è rivelata un vantaggio non di poco conto; alcune specie arboree, come ad esempio il larice, non sono state danneggiate, altre piante, come il faggio, sono state solo parzialmente danneggiate, mentre solo alcuni alberi di abete rosso sono stati gravemente danneggiati dal rogo. Per ripristinare la piena funzionalità dell'ecosistema forestale sono stati fissati obiettivi intermedi a breve e medio termine come, ad esempio, la funzione protettiva contro la caduta di massi e la minimizzazione del rischio fitosanitario da bostrico. A tal fine sono state definite misure concrete, che saranno attuate quest'anno sotto la direzione dell'Ispettorato forestale di Merano.
La vegetazione boschiva protegge dai dissesti naturali
A causa della parziale perdita dello strato di humus e della vegetazione del terreno, il rischio di erosione potrebbe aumentare nei prossimi mesi. I temporali più forti, ad esempio, potrebbero attivare i processi di erosione e mettere in movimento frane. Per questo motivo è stato previsto un intervento che prevede l’abbattimento trasversale di alcune piante, come gli abeti rossi già danneggiati, i cui tronchi sramati verranno abbandonati sul terreno.
Ridurre al minimo il rischio fitosanitario del bostrico
Attualmente in tutta l'area sono presenti solo alcuni piccoli nidi di coleottero. Tuttavia, gli abeti rossi indeboliti sono il materiale riproduttivo ideale per i coleotteri che volano in primavera e fungono quindi da alberi attrattori per gli insetti. Poiché non è logico rimuovere tutti gli abeti per motivi di protezione, verranno abbattuti, scortecciati e lasciati a terra solo quelli necessari per la protezione dell’area. Saranno inoltre utilizzate trappole a stella e attrattori potenziati (feromoni) per catturare ed eliminare il maggior numero possibile di coleotteri, prima che possano infestare gli abeti rossi esistenti.
L'Ufficio Pianificazione forestale della Provincia andrà a monitorare lo sviluppo dell'area coinvolta nell’incendio grazie all’utilizzo di alcuni punti fissi. Verranno esaminati lo stato di salute delle singole specie arboree e la loro resistenza al fuoco, i mutamenti nella vegetazione al suolo e l'effetto delle misure adottate.
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