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La Bottega del Matematico: dal sapere al fare
Il titolo del progetto rivela da subito lo spirito che lo anima: nata da un’idea del dirigente ed ispettore Paolo Lorenzi, da poco scomparso, la Bottega del matematico vuole riproporre la metodologia tipica delle botteghe artigiane del 1500, dove il lavoro si apprendeva nel concreto, “facendo”, sotto la guida di un Maestro. In questi giorni la Bottega festeggia la sua 19° edizione ed è stata riproposta dal 28 al 31 marzo, nella cornice dell’Ostello della Gioventù di Dobbiaco, dove 27 studentesse e studenti hanno lavorato in tre gruppi distinti su quesiti matematici, toccando con mano quale sia il lavoro del ricercatore.
“La Bottega è un progetto che apprezzo molto,” spiega l’assessore Giuliano Vettorato “perché porta dal sapere al fare; permette di utilizzare conoscenze, competenze e abilità apprese a scuola, per osservare e risolvere questioni pratiche. Un esempio di come la matematica sia davvero presente nella vita di ognuno di noi”.
La manifestazione, rivolta a studenti “eccellenti”, ha una durata di quattro giorni, durante i quali i temi proposti vengono sviluppati sotto la supervisione di tre docenti-tutor della scuola secondaria di secondo grado, Francesco Bigolin, Silvia Carli e Sara Terzoni, e tre docenti dell’Università di Trento, Alessandra Bernardi, Amedeo Bianchi e Elisabetta Ossanna. “Quest’anno il numero delle ragazze presenti è di poco superiore a quello dei ragazzi (14 su 27). Ciò non può che farci piacere, poiché, tra gli obiettivi che la Scuola italiana persegue, vi è quello di promuovere l’avvicinamento delle ragazze alle materie tecnico-scientifiche”, sottolinea il Sovrintendente Vincenzo Gullotta.
Tematiche variegate
“Le tematiche che abbiamo affidato ai gruppi”, spiega l’ispettore Fabio Furciniti, referente del progetto, “sono: Lamine saponate e reti minime, Dalla moltiplicazione alla musica digitale e La matematica dell'intelligenza artificiale. Tutte tematiche con risvolti pratici e concreti, che non disdegnano l’utilizzo di materiali semplici e divertenti”. L’auspicio è che il progetto ispiri i partecipanti e incentivi le loro potenzialità, con possibili effetti positivi sulle scelte per il loro prossimo futuro post diploma.
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