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Sanità: nuovo regolamento per l'assegnazione di incarichi ai primari
Con la delibera approvata oggi dalla Giunta provinciale viene modificata la procedura di selezione dei primari. Le variazioni riguardano i criteri di selezione, l'attribuzione dei punteggi da parte della Commissione di valutazione e la nomina da parte della Direzione generale, in linea con il fabbisogno provinciale.
Nel caso delle nomine di direttori di strutture complesse nel settore sanitario, fino ad ora la Commissione di valutazione aveva elaborato una proposta di tre candidati e l'aveva quindi presentata al Direttore generale; quest'ultimo aveva infine nominato il nuovo primario scegliendolo tra la rosa dei professionisti proposti. Questa procedura viene ora modificata per far sì che la Direzione generale dell'Azienda sanitaria nomini il candidato con il punteggio più alto. Un'altra variazione apportata riguarda l'attribuzione dei punti nella valutazione dei documenti presentati e nel corso colloquio di selezione da parte della Commissione.
Su un totale di 100 punti, in futuro ne saranno assegnati al massimo la metà (50 punti) per il curriculum e altrettanti il colloquio. In precedenza potevano invece essere assegnati fino a 60 punti al curriculum e un massimo di 40 al colloquio. Il punteggio minimo per i titoli professionali sarà ridotto a 60 punti, invece dei 70 precedenti. Nell'ambito dell'adeguamento ai requisiti statali, viene modificata anche la procedura di selezione da parte dell'Azienda sanitaria che, in futuro, dovrà essere eseguita in conformità con le linee guida dettate dalla Giunta provinciale e tenere conto delle peculiarità della posizione da ricoprire, nonché delle caratteristiche e dell'ubicazione della struttura sanitaria in questione.
Novità anche per la scelta dei membri della Commissione, che è composta dal direttore sanitario dell'Azienda sanitaria e da tre direttori di struttura complessa che provengono dal settore di competenza della specifica selezione. Questi ultimi verranno ora individuati tramite sorteggio e uno dei direttori dovrà provenire da un'altra regione. Nella selezione della Commissione dovrà infine essere rispettata un'effettiva parità di genere: due dei quattro membri dovranno essere di genere femminile e due di genere maschile.
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