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Zone di pericolo: l'80% dei Comuni ha un piano approvato

La Giunta provinciale ha approvato oggi i piani delle zone di pericolo per i Comuni di San Martino in Passiria e Predoi. 93 Comuni altoatesini hanno ora un piano approvato.

Lo stato attuale dei Piani delle zone di pericolo (PZP) in Alto Adige mostra che 93 Comuni altoatesini hanno un piano approvato. Tutti gli altri Comuni sono in fase di elaborazione, valutazione tecnica o approvazione. I Piani delle zone di pericolo dei Comuni di San Martino in Passiria e Predoi, approvati dalla Giunta provinciale nella seduta di oggi (14 maggio), sono una novità. “I Piani delle zone di pericolo sono uno strumento importante per la pianificazione territoriale. Un piano approvato è il presupposto per poter pianificare in modo sicuro e corretto lo sviluppo insediativo di un Comune sul lungo periodo ", ha sottolineato Peter Brunner, assessore provinciale allo Sviluppo del territorio. “Ora rimangono da approvare i Piani relativi a 23 Comuni dell'Alto Adige”.

Dei 23 piani mancanti, 5 sono in fase di approvazione, 17 sono in fase di valutazione tecnica da parte degli uffici tecnici e 1 è ancora in fase di elaborazione .

Modifica del regolamento recante "Piani delle zone di pericolo"

Oggi (14 maggio) la Giunta provinciale ha modificato anche il regolamento recante  “Piani delle zone di pericolo” approvato nel 2019, che definisce gli interventi ammissibili nelle singole zone a seconda del grado di pericolosità.

La modifica consiste nel fatto che nelle zone “blu”, ovvero quelle a pericolo idrogeologico elevato (H3), le aree di edificabili possono ora essere designate anche al di fuori dell'area insediabile, a condizione che non sia possibile trovare una soluzione adeguata al di fuori della zona di pericolo. Tuttavia, come specificato dall'Ufficio provinciale pianificazione comunale, la designazione di nuove aree edificabili al di fuori dell'area insediabile è ammissibile, come previsto dal quadro normativo, solo se tali aree risultano adiacenti ad aree edificabili giá esistenti.

Inoltre, in tutti i casi devono essere soddisfatte le seguenti condizioni: devono essere stabilite misure di protezione che consentano una definitiva riclassificazione a pericolo idrogeologico medio (H2). Se ciò non è possibile, devono essere definite misure che riducano la vulnerabilità dell’area.

Base essenziale per lo sviluppo degli insediamenti

Gli articoli 55 e 56 della legge provinciale “Territorio e paesaggio” (n. 9/2018) disciplinano il Piano delle zone di pericolo. Questo é un piano di settore sovraordinato al piano urbanistico comunale che mira a ridurre i rischi per gli insediamenti e le infrastrutture generati da eventi naturali come frane, alluvioni e valanghe. È composto da una carta delle zone di pericolo e da relazioni tecniche in cui si descrivono tutti i pericoli individuati. “Il Piano delle zone di pericolo serve anche come base per le decisioni pertinenti nel programma di sviluppo comunale. L'approvazione del Piano delle zone di pericolo da parte del Comune rafforza la sensibilizzazione e l'uso attento dello spazio e del suolo", ha sottolineato Carlotta Polo, direttrice dell'Ufficio provinciale pianificazione comunale. Il Piano delle zone di pericolo viene elaborato in diverse fasi, che si concludono con l'approvazione del piano da parte del Consiglio comunale e poi della Giunta provinciale.

Tre livelli di pericolo, quattro zone

Il Piano delle zone di pericolo distingue tre livelli di pericolo (H sta per hazard, che significa pericolo) rappresentati con diversi colori: H4 sta per pericolo molto elevato (zona rossa), H3 per pericolo elevato (zona blu), H2 per pericolo medio (zona gialla). Infine, le zone che non sono esposte ad alcun pericolo al momento del rilevamento sono contrassegnate in grigio. I diversi livelli di pericolosità impongono restrizioni all'attività edilizia e alla designazione delle zone edificabili. Le zone rosse, ad esempio, sono escluse per legge dallo sviluppo edilizio: qui non possono essere realizzati progetti che prevedano la presenza di persone e non possono essere individuate nuove zone edificabili. Nelle zone blu, le nuove costruzioni sono consentite solo in alcuni casi e le nuove zone edificabili sono possibili solo se non ci sono alternative. Sono necessarie misure di protezione come opere di protezione contro alluvioni, frane o valanghe. Nelle zone gialle, le nuove costruzioni e le nuove zone edificabili sono consentite se si verifica preventivamente che il progetto sia compatibile con il pericolo esistente.

Tutte le informazioni sul Piano delle zone di pericolo sono disponibili sul sito della Provincia, nella sezione Pericoli naturali, dove è disponibile anche un volantino informativo compatto con le informazioni più importanti sul Piano delle zone di pericolo. 


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