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Effetto scuola, innovazione e miglioramento nel settore educativo
Nei giorni scorsi i componenti della cabina di regia del progetto “Effetto scuola” si sono incontrati in Intendenza scolastica italiana e online per una rendicontazione congiunta dell'omonimo percorso di ricerca-azione che ha interessato sei scuole del territorio per un intero anno scolastico.
“Con simili progetti si evidenzia la volontà di costante miglioramento che permea la scuola italiana dell’Alto Adige, dimostrando il grande impegno e lavoro e la dedizione che tutti gli attori del sistema scolastico italiano svolgono quotidianamente”, ha dichiarato l'assessore provinciale all’Istruzione italiana Marco Galateo.
“Lo scopo di questo percorso è indirizzare il sistema scolastico verso un approccio metodologico sempre più vicino alle esigenze dell’allievo”, ha detto il sovrintendente scolastico Vincenzo Gullotta. “È noto come la scuola rappresenti il cardine su cui bilanciare in senso positivo le aspirazioni e le capacità di ogni ragazzo e come contribuisca al miglioramento degli apprendimenti, nonché della crescita personale e professionale di tutti. Il nostro obiettivo è che ogni alunno sviluppi competenze adeguate a poter affrontare serenamente il futuro, sia scolastico che lavorativo”.
Il lavoro della cabina di regia è partito un anno fa con l’analisi dei risultati Invalsi e di altre rilevazioni locali. Il gruppo di lavoro interno, composto da esperti sia dell’ambito universitario (i professori Giorgio Bolondi e Mirco Tonin della Libera Università di Bolzano, il professor Matteo Viale dell’Università di Bologna, Tommaso Agasisti del Politecnico di Torino), sia della valutazione delle performance delle istituzioni scolastiche (Roberto Ricci, presidente Invalsi, Serena Greco e Francesca Storai, ricercatrici dell’Istituto Indire), ha in seguito predisposto un piano di intervento volto al miglioramento delle competenze, attualmente in fase di sperimentazione in sei istituti scolastici altoatesini.
“Si tratta di un progetto d’avanguardia, che evidenzia l’impegno della Scuola in lingua italiana altoatesina nell’innovazione e nel miglioramento della qualità didattica”, ha chiarito il professor Tommaso Agasisti. “Ora siamo in attesa degli ultimi esiti, grazie ai quali potremo valutare appieno quanto l’intervento delle classi sia stato o meno incisivo e fruttuoso. Ciò che emergerà da questa prima sperimentazione sarà inoltre utile per adattare maggiormente il percorso alle singole esigenze in previsione di una seconda edizione”.
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