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Centrali elettriche, Comuni più autonomi nell'uso dei fondi ambientali
BOLZANO (USP). La Giunta provinciale ha approvato oggi (5 novembre) le nuove linee guida per la gestione dei fondi di compensazione derivanti dalla gestione di medie e di grandi centrali idroelettriche, ossia con una potenza nominale media annua superiore a 220 kW. Si tratta di circa 23 milioni di euro di fondi ambientali all'anno (a partire dal 2024). Questi fondi, a carico del titolare della licenza, vengono investiti in misure di compensazione per l'ambiente e lo sviluppo territoriale sostenibile.
Ad oggi, un programma triennale di misure ambientali è stato elaborato da un comitato di centrale, composto da rappresentanti della Provincia, del concessionario e dei Comuni rivieraschi, ed è stato approvato dalla Giunta provinciale, dalla Giunta comunale e dal Consiglio di amministrazione. È stato poi firmato il relativo protocollo d'intesa. “Con la decisione odierna semplifichiamo la procedura e riduciamo la burocrazia”, spiega Peter Brunner, assessore provinciale all'Energia e alla Protezione dell'ambiente, della natura e del clima, che ha presentato la decisione alla Giunta provinciale.
Maggiore autonomia nell'attuazione
Con la revisione delle linee guida, la procedura amministrativa è nuova, in termini finanziari non ci sono cambiamenti. Il nuovo regolamento non prevede più un comitato consultivo per le centrali elettriche. La distribuzione dei fondi sarà esaminata da rappresentanti della Provincia e dei Comuni e approvata dalla Giunta provinciale. I Comuni e la Provincia elaborano poi il proprio programma di misure in modo indipendente e sotto la propria responsabilità. I Comuni elaborano un piano triennale, che viene approvato dalla Giunta comunale. Le misure provinciali sono approvate dalla Giunta provinciale. I fondi ambientali derivanti da medie derivazioni sono riservati ai Comuni rivieraschi interessati; i fondi ambientali derivanti da grandi derivazioni sono a disposizione dei Comuni rivieraschi e della Provincia: due terzi dei fondi vengono utilizzati dai Comuni in base ai criteri previsti. La Provincia utilizza un terzo dei fondi, concentrandosi su misure di ingegneria ecologica e idraulica.
Le modifiche al programma possono essere decise dai Comuni attraverso la Giunta. I Comuni agiscono autonomamente anche in caso di modifiche dovute a calamità naturali. Se la Provincia desidera apportare modifiche alle misure, ciò avviene in accordo con le autorità provinciali, in caso di catastrofi naturali con una delibera della Giunta provinciale.
Le nuove linee guida sono state elaborate dall'Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima e sono state esaminate favorevolmente dal Consiglio dei Comuni.