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Risposte alla "Domanda della settimana" del 7 maggio 2012
Francesco da Merano ha posto la domanda più condivisa dai navigatori sul web: "Cosa può fare e cosa pensa di fare la Giunta per aiutare i lavoratori delle grandi aziende in crisi, penso alla Memc di Sinigo?"
L'assessore provinciale al lavoro Roberto Bizzo ha risposto con un video su Youtube. Il video è visibile qui. Analogamente, alla domanda più frequente in lingua tedesca (sui costi e gli stipendi della politica) ha risposto in video il presidente della Provincia Luis Durnwalder.
Mirko da Vipiteno ha chiesto: "Se il governo Monti a settembre deciderà di aumentare l'IVA al 23%, parte del gettito provinciale di questa imposta verrà perso per la relativa vicinanza all'Austria. Quale sarà la posizione e la strategia della Giunta provinciale in merito?"
La risposta dell'Assessorato alle finanze: "Va premesso che l'aumento dell'Iva è già stato deciso dal Governo. Semmai, lo si potrebbe evitare qualora il Governo riuscisse a realizzare la riforma fiscale. Ciò detto, in caso di ritocco delle aliquote, difficilmente avremmo cali nelle spettanze della Provincia. L'Iva ci è attribuita (7/10) non con riferimento diretto agli scambi commerciali in provincia, ma in percentuale (1,09%) rispetto ai consumi nazionali. Quindi, un lieve calo dei consumi incide poco sulle entrate della Provincia."
Sul versante tedesco, "koni" ha chiesto "perchè il Consiglio provinciale non ha ammesso che i cittadini possano votare su tutti i disegni di legge sulla democrazia diretta?"
La risposta del presidente Durnwalder: "In origine la decisione da prendere per un sistema politico era quella tra una democrazia diretta e una democrazia rappresentativa. Ora i tempi sono cambiati: sono assolutamente dell'opinione che la nostra democrazia rappresentativa andrebbe integrata con elementi della democrazia diretta. Tuttavia con un distinguo: gli strumenti della democrazia diretta vanno ammessi solo quando a chiederli è un determinato numero di cittadini. Per questo proponiamo una soglia di ingresso adeguata, vale a dire l'appoggio di un consistente numero di cittadini a un progetto di consultazione. Dopodiché la nostra proposta non prevede alcun quorum da raggiungere. Una cosa va tenuta presente: la democrazia diretta ha i suoi costi, e non penso solo ai circa 3 milioni di euro necessari per ogni consultazione. Mi riferisco anche al fatto che con una soglia di ingresso troppo bassa la democrazia diretta può paralizzare il sistema e congelare ogni decisione fino al pronunciamento di voto."