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Dalla Giunta: criteri per visite specialistiche in caso di liste di attesa eccessive
Ridurre i tempi di attesa nelle prenotazioni è una delle priorità della Giunta provinciale: per le prestazioni sanitarie differibili, quelle cioè non urgenti, il paziente non dovrà aspettare più di 60 giorni. Se tuttavia il cittadino non ottiene la prestazione entro i tempi di attesa prescritti, scattano i criteri approvati oggi dalla Giunta sull'assistenza specialistica indiretta: prevedono che l'Azienda sanitaria provinciale rimborsi 50 euro per ogni visita quando il cittadino si rivolge a un privato perchè non sono rispettati i tempi massimi di prenotazione fissati.
In Internet, sulla homepage dei comprensori sanitari, è disponibile un elenco online - aggiornato mensilmente - con i tempi di attesa. "Se in futuro nel rispettivo comprensorio sanitario i tempi di attesa sono superiori ai 60 giorni in tutte le strutture disponibili (ambulatorio specialistico dell'ospedale, distretto) e anche negli ambulatori specialistici di due comprensori sanitari confinanti, l'Azienda ricorre alle prestazioni sanitarie esterne e rimborsa i costi di trattamento del paziente", ha spiegato il presidente Luis Durnwalder.
L'importo base è di 50 euro per fattura, per prestazioni specialistiche con accesso diretto come ginecologia, pediatria, psichiatria e trattamenti visivi optometrici l'importo viene rimborsato solo una volta per specializzazione, anno di calendario e persona.