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Occupati nell'edilizia: eta media aumentata di 4 anni dal 1998
Durante il 2014 lavoravano nel settore dell'edilizia in media 14 500 dipendenti, dei quali il 18% aveva meno di 25 anni e quasi altrettanti (18,4%) aveva 50 o più anni. Nel 1998, a fronte di un più modesto 11,6% di over 50, si registrava un 27,9% di lavoratori (apprendisti, operai, impiegati) con meno di 25 anni.
"L'eta media nel 1998 era di 33,5 anni, nel 2014 è salita a 37,6 anni", spiega il direttore della Ripartizione provinciale lavoro Helmuth Sinn. Ciò singifica che ad ogni quadriennio l'eta media è aumentata di un anno. Attorno al 2000 l'incremento dell'età media era di circa 2-3 mesi ogni anno, mentre ultimamente si registra un incremento di 5-6 mesi ogni anno. Rispetto all'intero periodo 1998-2014, solo la metà dell'aumento è da attribuire all'invecchiamento della popolazione, che ha inciso di più negli anni 1998-2003, mentre soprattutto dal 2011 in poi la causa principale non è stata più quella demografica ma il mancato ricambio generazionale nel settore edile stesso.
Nell'analisi si possono registrare tre fasi: il periodo 1998-2003 è caratterizzato da una forte crescita occupazionale in edilizia (+19% in 5 anni), durante la quale il numero di apprendisti nel settore edile è rimasto stabile, mentre negli altri settori risulta in flessione. In questi anni l'invecchiamento complessivo degli occupati nell'edilizia è da ricondurre completamente all'invecchiamento demografico. Questo invecchiamento demografico è stato però contrastato da una maggiore attrattività del settore edile per i più giovani.
Dal 2004 al 2007 - anni durante i quali l'occupazione nell'edilizia è cresciuta più lentamente e comincia a calare il numero di apprendisti nel settore - le cause dell'aumentare dell'età media sono equamente attribuibili a entrambi i fattori. Infine, dal 2007 in poi - anni caratterizzati dal continuo calo occupazionale nel settore - l'invecchiamento degli occupati è sempre meno attribuibile all'invecchiamento della popolazione e sempre più riconducibile al mancato turnover generazionale, poiché questa fase critica non solo ha creato problemi a chi già lavorava nell'edilizia, ma ha svantaggiato ancora di più i giovani che potevano essere interessati a lavorare in tale settore.